Loops Of Your Heart è semplicemente il caro vecchio The Field che si è stancato di spaccare i culi sui palchi di mezzo mondo e ha deciso di fare un album ambient. Cambia quindi momentaneamente moniker e sfodera And Never Ending Nights, preso direttamente dalla sua vena più intensa e sublime.

L’album è fatto di tante piccole perle elettroniche (Little You, You Should Develop su tutte, ma anche End e At The Boards), fatte loop di sintetizzatori eterei e vorticanti. Tutto è sospeso in una dimensione ultraterrena, in una maestosa quiete senza fine (la lunghissima e ambientissima Cries ne è un chiaro esempio), interrotta sporadicamente da brevi picchi più aggressivi, come Lost In The Mirror, che fa la parte di Lucifero in questo disco paradisiaco. Broken Bow è un caso a parte: è quasi una suite, in cui la prima parte si affida a chitarre drone lasciate in libertà, mentre la seconda affiora con i suoi loop di batteria (presenti solo in questo pezzo) che danno il via a un incalzante viaggio onirico.

And Never Ending Nights è un disco notturno. Non fa tendenza, non fa parlare di se, ma è un disco da fare proprio e da ascoltare crogiolandosi nella solitudine.