No, in questo album non c’è nulla di innovativo. No, in questo album non c’è nulla di così eccezionale. No, in questo album non c’è nulla di così eclatante. No, questo album nemmeno passerà alla storia. Ma ‘sti cazzi, per questa volta non me ne frega nulla. Ormai è arrivata la primavera, c’è sempre il sole,  comincia a far caldo e siamo tutti più buoni.

In a million years è un buon album, genuino e semplice, davvero perfetto da ascoltare in questi pomeriggi primaverili 2k12 in cui farebbe troppo 2k11 chillarsi. Chitarre alla massima potenza, atmosfere da surf e palme e sole e spiagge, ritmo sempre crescente. Il prodotto è ben confezionato, curato a dovere, non stravince ma convince, totalmente.
Questo è il primo album, dopo un EP e tre singoli rilasciati, per il quartetto australiano guidato da Sean Caskey. Undici tracce ben strutturate, nemmeno troppo simili tra loro e tutte molto orecchiabili ( da segnalare canzoni come Honolulu, Time and place e Weekend, davvero molto molto buone) .
Se il buongiorno si vede dal mattino, beh, bravi ragazzi, well done.